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© by Pietro Baldresca - Spinea (VE)
 
ALTA VIA N.3 - “ dei camosci ”
 
. : : : Amici della Montagna
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  • IMPORTANTE: A causa di eventuali sopravvenuti cambiamenti ambientali del percorso, si consiglia sempre, prima di effettuare una escursione di reperire informazioni e percorsi sempre aggiornati presso Sezioni CAI di competenza - Enti del Turismo locali.
    La presente descrizione e a solo scopo di dare una indicazione preventiva.-
 
I RIFUGI DELL'ALTA VIA N. 3

Vandelli, tel. 0435.39015 - Tondi, tel. 0436.5775 - Venezia, tel. 0435.420253 - Remauro, tel. 0435.74187 - Bosconero, tel. 0437.787346

Dalla val Pusteria alla valle del Piave, corre in parallelo alle altre due e lambisce gruppi famosi: le Tre Cime di Lavaredo, il Cristallo e il Pelmo. Punto d'arrivo un paese, Longarone, la cui fama è purtroppo ancora legata alla tragedia della frana del Vajont. Anche questo tracciato ha un nome, Alta Via "dei camosci", perché è sulle loro orme che i sentieri sono stati tracciati. Benché il percorso originale cominci a Villabassa (vicino a Dobbiaco), si può cominciare il trekking anche da Misurma. Dove, sulle sponde del bel lago e sotto le imponenti pareti delle Tre Cime di Lavaredo, si può facilmente pernottare. Se avete voglia di passare una giornata girovagando senza fare troppa fatica, è consigliabile la salita da Misurina al Monte Piana, il cui vasto pianoro sommitale fu teatro - nel 1915 - di alcuni tra i più aspri scontri tra italiani e austriaci. Infatti le due linee di difesa correvano a poche decine di metri di distanza e i combattimenti furono, in soli tre mesi di guerra, pesantemente pagati dai contendenti. Il pianoro è ancor, costellato di trinceramenti, di postazioni, di crateri delle bombe (da Misurina o Carbonin ci vogliono tre ore di strada sterrata, che sale a zig zag sulle pendici del monte. Dall'alto si gode la vista delle Tre Cime di Lavaredo. Le varie tappe dell'Alta Via n. 3, sommariamente descritte, sono abbinabili a escursioni intorno ai punti di sosta. Tra le Alte Vie delle Dolomiti, è questa che mostra le testimonianze della prima guerra mondiale nel modo più impressionante: un motivo in più, oltre a quello escursionistico paesaggistico, per addentrarsi in questo lembo di montagne. Da prevedere assolutamente la visita alle postazioni austriache ancora intatte sulla cima del Rite, a poco più di un'ora e camminata dal Passo Cibiana. Percorso base (da Dobbiaco): lunghezza approssimativa 120 durata media 10 giorni.

1) - Misurina > Passo Tré Croci Rifugio Vandelli: cinque ore ci percorrenza. Il rifugio Vandelli è posto nell'anfiteatro del possente massiccio del Sorapiss. Dal passo Tre Croci si possono raggiungere gli attacchi delle ferrate che salgono al Cristallo passando tra i numerosi resti delle postazioni della prima guerra mondiale. 

2) - Rifugio Vandelli > Rifugio Tondi > Zuèl > S. Vito di Cadore: sette ore. Dal Monte Ciasadio si gode di un vasto e impareggiabile panorama, che spazia dalla valle del Boite all'Antelao, dal Pelmo alla Croda da Lago, alle Tofane. Da ricordare che l'Alta Via evita Cortina D'Ampezzo, che si può ammirare dall'alto. E che conviene, tra Zuel e San Vito, prendere uno dei frequenti bus di linea piuttosto che camminare sulla strada statale, sempre molto trafficata. Un itinerario alternativo aggira a occidente il Sorapis, passa dal bivacco Slataper e fa sosta al rifugio San Marco. 

3) - S. Vito di Cadore > Rifugio Venezia: quattro-cinque ore di percorrenza, Dal rifugio è possibile la salita al sovrastante Peimo, chiamato, per la sua forma, il trono del Padreterno. Ma richiede esperienza e allenamento. 

4) - Rifugio Venezia > Passo Cibiana > Rifugio Remauro: sette ore. Il panorama dal passo è veramente immenso: l'alta valle del Piave, la Val del Boite, la Val di Zoldo, fino alle Alpi austriache. Nei pressi, sono da visitare le postazioni militari austriache, ancora in ottimo stato perché non furono mai raggiunte dai combattimenti. 

5) - Rifugio Remauro > Rifugio Gasera Bosconero > Longarone: cinque-sei ore di percorrenza. Tutta la prima parte di questa tappa si svolge sulla cresta spartiacque. Si transita poi in canaloni ghiaiosi, a volte attrezzati con corde metalliche a cui reggersi. Il percorso si può ampliare e dividere in tre tappe, allungandosi fino alla Forcella e al bivacco Tovanella.

Buona Montagna
 
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