IMPORTANTE: A causa di eventuali sopravvenuti cambiamenti ambientali del percorso, si consiglia sempre, prima di effettuare una escursione di reperire informazioni e percorsi sempre aggiornati presso Sezioni CAI di competenza - Enti del Turismo locali.
La presente descrizione e a solo scopo di dare una indicazione preventiva.-
Anche l'Alta Via n. 2 collega nord e sud, da Bressanone a Feltre, con un itinerario che si snoda tra i gruppi della PUTIA, delle Odie, del Sella, della Marmolada e delle Pale di S. Martino, toccando alcune delle zone più ricche di storia. Non a caso è chiamata "via delle leggende". Più impegnativa della n. 1, richiede un buon allenamento, assenza di vertigini senso di orientamento e una minima conoscenza alpinistica per affrontare alcuni passaggi difficili. Dato l'affollamento estivo, è meglio pianificare e prenotare con anticipo i rifugi dove si intende sostare. L'Alta Via n. 2 resta su quota media fra i 2.000 e i 3.000 metri; tenere conto di un possibile affaticamento in condizioni di tempo freddo. Ci sono però diverse possibilità per scendere fondovalle in poche ore. Anche in questo caso, meglio prenotare i rifugi in anticipo, soprattutto quanto riguarda la tappa intorno alla Marmolada. Lunghezza approssimativa: 185 km; durata media: 15 giorni.
1) Rifugio Città di Bressanone Plose > Rifugio Genova: cinque-sei ore di percorrenza. Il rifugio Bressanone è raggiungibile anche con la funivia da Valcroce la vista spazia sui gruppi delle Plose e del Putia.
2) Rifugio Genova > Rifugio Puez: cinque-sei ore per la traversata. Panorama sulle Odle, il gruppo montuoso sul quale si è fatto le ossa Reinhold Messner.
3) Rifugio Puez > Passo Gardena > Rifugio Gavazza al Pisciadù: cinque ore di percorrenza. Dal Passo Gardena parte la via ferrata Tridentina: difficile, esposta e superaffollata.
4) Rifugio Gavazza al Pisciadù Rifugio Boè: tre ore. Dal rifugio Boè, in circa 45 minuti, si può salire la vetta del Piz Boè, balcone a 360 gradi sulle Dolomiti; una facile variante che merita una gita.