Ancora si supera una parte di roccia con gradini e corda in ferro e più avanti in salita verso destra si arriva ad un grande anfiteatro con un nevaio.
Bisogna attraversare questo nevaio per portarsi al lato opposto e a questo punto vi segnalo quanto segue: Per quanto rigurda l'attrezzatura da portare oltre al vestiario e un telo lenzuolo, servono i ramponi per
attraversare un piccolo ghiacciaio prima di prendere la salite del Bicchiere. C'e' chi lo fa senza ramponi ma io consiglio sempre di averli, al limite se si e' in due persone un rampone a persona e' sempre meglio che niente.
La salita del Bicchiere e' un poco dura e sembra non finire mai, ma una volta arrivati si dimentica tutto.
Le parti esposte sono asicurate da corde fisse per attaccarsi, ma se si vuol essere piu' sicuri si può usare un imbrago magari di quelli semplici o made in self con due metri di corda e due moschettoni, attenti al nodo giusto.
Per chi non ha i ramponi, se la giornata e' bella e la temperatura buona certamente il manto nevoso si molla e quindi lo scarpone affonda e si puo' anche fare. Poi ci sono anche tantissimi sossoni e rocce piantati nel ghiaccio che fanno da fermo e ti danno sicurezza. L'importante da ricordare è di guardare bene il segnale sulla roccia al lato opposto per avere una direzione giusta, un cerchio bianco con un punto rosso e poi si vede dove inizia il sentiero per la salita. Come riferimento ci sono anche i rigagnoli di acqua in senso orizzontale che ti aiutano e fanno da sentiero. Ripeto che tanti lo fanno senza ramponi, ma io consiglio sempre i ramponi, piu' piano e piu' cautela. La salita al Bicchiere non posso nasconderlo e' un poco dura ma c'e' l'entusiasmo che aiuta molto. Andate tranquilli.
Arrivati alla base dello sperone roccioso del Bicchiere - Becher, vedi segnale bianco - rosso si procede in salita per il percorso ben tracciato e segnalato. Durante la salita del Bicchiere si incontrano diversi passaggi, ma le parti più esposte e difficoltose sono sempre ben protette da corde fisse anche se è necessario prestare la massima concentrazione e attenzione.
A quota 3000 m. si incontra un bivio ben segnalato dove a sinistra si va verso il ghiacciaio ed il il Rifugio Cima Libera - MiffierliHütte 3148 m. si procede verso destra incontrando passaggi con gradini e cenge e vari tratti a serpentina che sembrano non finire mai (mia impressione). Non si bada alla fatica perchè si è troppo concentrati ed il panorama tutto intorno e veramente spettacolare che fa dimenticare ogni sforzo.
Finalmente si intravvede il rifugio che è raggiungibile con un ultimo sforzo dopo circa 3.30 - 4.00 ore dal Vedretta Pendente.
Il rifuguio è molto accogliente e la cucina è ottima. In una giornata serena è stupendo
oservare il tramonto del sole e all'alba non bisogna mancare allo spettacolo del
sorgere del sole ad est oltre le lontane Dolomiti,
Dal rifugio si domina tutto il ghiacciaio e le vette circostanti oltre i 3000 metri -
Vedi foto panoramica.
Dal rifugio Biasi, per chi lo desidera, si può scendere dal lato nord del Bicchiere e arrivare al ghiacciaio e seguendo il tracciato in circa un'ora si puo raggiungere il rifugio Cima Libera - Müllerhütte. Il percorso nel ghiacciaio è abbastanza pianeggiante mentre il tratto finale sulle rocce per arrivare al rifugio è in salita. Dal rifugio Cima Libera è possibile ritornare a Masseria senza dover ritornare al Biasi ma per un tracciato nel ghiacciaio che porta al bivio a quota 3000 m.