Secondo giorno: innanzi al rifugio ha inizio il Sentiero Corbellini (segnavia 316), lo si segue con andamento costante e si superano così due colatoi rocciosi attrezzati con staffe metalliche.
In prossimità di un terzo canalino di franamento, mentre il sentiero 316 procede per prati, a sx si notano evidenti tracce che in breve portano all’attacco della Via Ferrata dei 50 (circa 40’ dal rifugio).
Fune metallica e staffe ben posizionate consentono di superare salti rocciosi affiancati da vegetazione (mughi) e conducono in risalita continua attraverso un più ampio canalone detritico.
E’ necessario procedere con cautela poiché le rocce sono friabili ed è forte il rischio di caduta pietre.
Attraverso gradoni di roccia, ben attrezzati solo nei punti più ostici, si raggiunge una forcella erbosa.
La via procede seguendo il filo di cresta e mantenendosi prevalentemente sul versante settentrionale.
E’ questa la parte più spettacolare dell’itinerario: si affronta e supera un pinnacolo roccioso in forte esposizione e quindi si alternano spigoli, diedri e stretti camini la cui risalita richiede discrete doti alpinistiche.
Costante di questa prima parte dell’itinerario è la massima esposizione su baratri impressionanti!
Così procedendo si raggiunge la sommità del Pilastro dei 50 del Clap (2395 m. – 3 ore dal rifugio).