Nei pressi del rifugio ha inizio la seconda parte dell’itinerario:
il Sentiero Brentari.
Esso, aggirando una vasta conca ghiaiosa ci conduce in continua
ed “inesorabile” salita (non difficile ma un po’
faticosa) in direzione di Cima Tosa.
Abbandonate le evidenti tracce di sentiero che (verso dx)
conducono in vetta, si prosegue verso sx sino ad incontrare
un piccolo ponte sospeso fatto con assi di legno: esso dà
il via alle attrezzature metalliche.
Anche il sentiero Brentari attraversa continue cenge detritiche
sino a giungere in prossimità di un salto roccioso
di un centinaio di metri di dislivello.
Questa parte viene superata dapprima con l’ausilio di
lunghe scale metalliche ed infine sulla roccia ripida con
fune metallica ben tesa.
La ferrata termina direttamente sul margine della Vedretta
d’Ambiez (al momento della stesura di tale relazione,
la parte terminale del cavo era immersa nel ghiaccio).
Sulla vedretta si intraprende
la terza ed ultima parte della giornata escursionistica: il
Sentiero dell’Ideale.
L’attraversamento della vedretta richiede cautela e
l’uso dei ramponi, inoltre, a seconda della stagione
e dello stato del firn anche la piccozza può risultare
di aiuto.
All’uscita della vedretta stessa si deve superare un
contrafforte roccioso attrezzato che conduce direttamente
alla Bocca d’Ambiez (2871 m.).
Si procede quindi scendendo su sentierino parzialmente attrezzato
sino ad incontrare la Vedretta dei Camosci, anche questa da
superare coadiuvati dai ramponi.
Si risale un breve pendio detritico giungendo così
alla Bocca dei Camosci (2784 m.)
Da questo privilegiato punto d’osservazione si vede
chiaramente la meta finale della giornata: il Rif. XII Apostoli.
Costeggiando su sentiero alto la Vedretta d’Agola, in
breve (circa 30 min.) si raggiunge il rifugio stesso.